Movimenti di macchina La terza e ultima variabile considerata nel modello stilometrico di Salt è legata alla frequenza dei movimenti di macchina. Le classificazioni proposte sono quelle strettamente basilari (panoramica orizzontale, panoramica verticale, panoramica orizzontale e verticale, carrello, carrello con movimento panoramico orizzontale, carrello con movimenti panoramici orizzontali e verticali, movimento ottenuto tramite dolly o simili, zoom) e, per la verità, non sempre appaiono appropriate per rappresentare nel dettaglio lo stile di un regista. Intanto non è contemplata nessuna distinzione, per esempio, fra un carrello di avvicinamento e uno di allontanamento, così come la stessa categoria "carrello" non permette alcuna distinzione fra il carrello classicamente inteso e un movimento a esso assimilabile ma ottenuto a mano, a spalla, con steadycam o camera-car. Si tratta insomma, per ora, di un modello probabilmente troppo semplificato, che può funzionare forse per il cinema classico, ma che necessita di ulteriori revisioni per poter essere adottato come standard universale. Già lo stesso Salt, del resto, avvicinandosi all'analisi di telefilm e programmi televisivi ha sentito la necessità di aggiungere ulteriori specifiche, distinguendo fra i vari tipi di zoom (in e out, semplici o combinati con panoramiche). Sono inoltre esclusi dal conteggio i movimenti strettamente subordinati all'azione, vale a dire i piccoli aggiustamenti di campo che gli operatori alla macchina spesso eseguono per mantenere centrata la composizione dell'immagine quando attori od oggetti si spostano: finché si resta al di sotto dei 10° questi movimenti vanno considerati come "automatismi" dell'operatore, ininfluenti quindi ai fini dell'analisi della messa in scena (semmai, dagli anni Venti in poi, potrebbe essere rilevante la loro totale assenza).Per quanto riguarda l'analisi di Zangiku Monogatari, comunque, il modello di Salt si è rivelato sostanzialmente efficace, data la totale assenza di zoom, macchina a mano o dolly (si veda anche movimenti).
Va però specificato che, per venire incontro all'impostazione informatica dell'analisi, per ogni inquadratura è stato conteggiato un solo eventuale movimento di macchina: se nell'inquadratura fossero presenti un movimento di carrello avanti seguito da un movimento di carrello indietro, nella nostra analisi stilometrica di fatto ne risulterebbe soltanto uno anziché due. Abbiamo conteggiato, in altre parole, le inquadrature con carrello anziché i singoli carrelli veri e propri. Lo stesso discorso vale per le inquadrature con carrello e panoramiche, che di fatto sono state conteggiate come carrelli panoramici. Si tratta di una soluzione quasi inevitabilmente connaturata al tipo di analisi, che è stata adottata non a caso anche in un altro studio su un film di Mizoguchi, Chikamatsu Monogatari (Gli amanti crocifissi, 1954), curato da Paul Monticone per CineMetrics. Per rendere uniformi (e quindi confrontabili) i due lavori, è stato quindi sufficiente adattare i nostri dati a quelli di Chikamatsu Monogatari, che era stato analizzato secondo una categorizzazione ristretta rispetto alla nostra (inquadrature fisse, movimenti panoramici, carrelli/dolly).
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