La sceneggiatura di lavorazione Risulta (cfr. Kinoshita, 1996, p. 47, nota 15) che la sceneggiatura del film, a firma di Yoda Yoshikata, è stata pubblicata nell'autunno 1940 in un numero speciale della rivista «Nihon Eiga» (Cinema giapponese), che non siamo riusciti a reperire (forse è la stessa pubblicata in Nippon Eiga Shinario Koten Zenshu, Kinema Junpō Sha, Tōkyō, 1966); non sappiamo quindi se essa è identica a quella, in buona parte manoscritta, conservata alla Kinugasa Teinosuke Collection del National Film Center di Tōkyō. Questa sceneggiatura di lavorazione (consultata e fotocopiata per noi da Tsuchida Tamaki e parzialmente tradotta in italiano da Ninomiya Daisuke) porta in copertina il titolo del film e la regia (senza il nome degli sceneggiatori), la casa di produzione e il relativo numero d'ordine di lavorazione (73); quindi la lista dei personaggi e degli attori previsti (in parte diversi da quelli effettivamente utilizzati e riportati nei titoli di testa); l'elencazione delle scene (90) secondo una suddivisione per ambientazioni, come si preciserà in seguito; l'elenco dei luoghi di ripresa (in studio e dal vero); infine la descrizione delle varie scene con i dialoghi (sono comprese scene non girate o non montate e i dialoghi possono differire da quelli del film).Nell'impossibilità di fare un lavoro sistematico di confronto tra sceneggiatura e film, ci siamo limitati a utilizzarla per individuare i teatri in cui si svolgono le varie rappresentazioni e alcuni personaggi di difficile identificazione. Qui di seguito ne riportiamo, con l'autorizzazione del National Film Center, che ringraziamo, alcune pagine, che servono se non altro a capire il modo insolito (almeno secondo le regole occidentali) in cui essa è strutturata (non sappiamo se analogamente ad altre sceneggiature di Mizoguchi o più in generale del cinema giapponese). Si tenga presente che il giapponese si legge in genere dall'alto in basso e da destra a sinistra:
La corrispondenza fra ambienti e scene rispetto al film realizzato è la seguente (per la nostra identificazione dei vari ambienti di casa Onoe si rimanda alla sezione spazi del nostro sommario): scena 11 (corridoio) = scena 4 (Kiku rientra in casa con Otoku), inq. 18 (cucina) scena 27 (corridoio) = scena 14 (Kiku rientra in casa e Osato lo chiama), inq. 35 (giardino e corridoio) scena 29 (corridoio) = scena 14 (Eiju e Osato cercano di convincere Kiku), seconda parte inq. 36 (salotto, ovvero stanza di Kōzō) scena 80 (corridoio) = scena 30 (Kiku rientra in casa durante la riunione di famiglia), seconda parte inq. 112 (salotto, ovvero stanza di Kōzō) scena 18 (salotto) = scena 7 (Osato licenzia Otoku), inq. 23 (salotto, ovvero stanza di Kōzō) scena 20 (salotto) = scena 9 (Kikugorō si prepara a una cerimonia), prima parte inq. 25 (salotto, ovvero stanza di Kōzō) scena 16 (stanza separata) = scena 6 (Kiku e Otoku in intimità), seconda parte inq. 21 (salotto, ovvero stanza di Kōzō) scena 28 (stanza separata) = scena 14 (Kikugorō caccia di casa Kiku), prima parte inq. 36 (sala delle riunioni) scena 79 (stanza separata) = scena 30 (riunione di famiglia), prima parte inq. 112 (sala delle riunioni) scena 17 (cucina) = scena 6 (Kiku e Otoku in intimità), inq. 22 (cucina) scena 81 (cucina) = scena 30 (Kiku rientra in casa durante la riunione di famiglia), inq. 113 (cucina) scena 21 (stanza accanto al salotto) = scena 9 (Kiku si accorge che Otoku è stata scacciata), seconda parte inq. 25 (stanza accanto al salotto) Al di là del diverso modo di nominare le stanze nella sceneggiatura e da parte nostra, per la scena 11 (usiamo adesso la numerazione della sceneggiatura) si può dire che nel film essa si svolge nel "corridoio", inquadrato però dalla cucina; è indubbio invece (anche se l'identificazione non è sempre facile), che le scene 16 (stanza separata), 29 (corridoio), 80 (corridoio), si svolgono in realtà, come la 18 e la 20, in quello che la sceneggiatura definisce "salotto", e che per noi è anche la "stanza di Kōzō" (quella in cui lo vediamo dormire con la zanzariera da piccolo e, cresciuto, parlare con Kiku); infine, quella che la sceneggiatura chiama "stanza separata" e noi "sala delle riunioni", è in realtà adiacente al "salotto" ovvero alla "stanza di Kōzō". Quanto ad altre differenze, notiamo che Kōzō cresciuto è indicato nella scena 81 (in cucina, dove nel film non si vede) ma non nella scena 80, dove nel film Kiku dialoga con lui; nella scena 28 è indicato tra i fabbisogni di scena un souvenir del tempio che nel film non c'è (il riferimento è alla scena precedente, la nostra 13, inq. 34, che si svolge alla casa da tè di Kishibojin vicina al tempio shintoista Shingen-ji).
I luoghi di ripresa vengono elencati con numero progressivo, senza riferimento alla numerazione delle scene. Il primo elenco si riferisce agli ambienti ricostruiti in studio; il secondo a quelli dal vero (la parata di barche finale, l'unica nel film ci sembra girata in esterni dal vero, e altri ambienti di scene non girate o tagliate al montaggio; non vengono menzionate fra le scene riprese dal vero quelle dei tre spettacoli, che deduciamo quindi ricostruite in studio).
Viene dapprima descritta la situazione, seguita dall'elenco dei personaggi; quindi vengono riportate le battute (nell'ordine) di Osato, Eiju, Matsu, Kikugorō, Osato, Kikugorō, Matsu, Kikugorō e Morita Kan'ya, per concludere con un'altra descrizione.
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