I parte (Tōkyō). Scena 14 

Inqq. 35-36. Giorno. Interno casa Onoe. Kiku rientra. Lo aspettano Osato, Kikugorō e il "fratello maggiore" Eiju; Osato ed Eiju lo implorano inutilmente di rinunciare a Otoku e di chiedere perdono al padre; Kiku si congeda da Kikugorō ed esce dalla casa. Dissolvenza incrociata.

Inquadratura 35


Transizione in apertura Dissolvenza incrociata
Ambiente Casa Onoe.
Stanza
Interno / Esterno Interno
Giorno / Notte Giorno
Inquadratura Campo medio
Angolazione Frontale al centro
Movimenti di macchina Panoramica destra/sinistra
Movimento passivo
Musica Assente
Transizione in chiusura Stacco
Personaggi Kiku
Descrizione Nel giardino interno di casa Onoe Kiku, richiamato da Osato, esita a entrare.
Durata 31" / 41' 28" (24 f/s)
29" / 39' 49" (25 f/s)
Note ---



Inquadratura 36








Transizione in apertura Stacco
Ambiente Casa Onoe.
Stanza
Interno / Esterno Interno
Giorno / Notte Giorno
Inquadratura Campo medio
Angolazione Dall'alto da sinistra
Frontale da sinistra
Dall'alto da sinistra
Frontale da sinistra
Movimenti di macchina Carrello panoramico destra/sinistra e sinistra/destra
Movimento attivo
Musica Assente
Transizione in chiusura Dissolvenza incrociata
Personaggi Kiku, Osato, Kikugorō, Eiju
Descrizione Kiku, rientrato, si inchina a Kikugorō, seduto assieme a Eiju e raggiunto da Osato. Eiju, parlando con Kiku, chiama Kikugorō "lo zio Terashima" (vero cognome degli Onoe; "zio" perché anche lui, come Kiku, è un "figlio adottivo"). Tutti gli rimproverano il rapporto disdicevole con Otoku. Eiju si apparta nella stanza attigua, dove lo raggiungono Osato e Kiku, inutilmente sollecitato a desistere. Di fronte all'ostinazione di Kiku, Eiju gli dà uno schiaffo. Kikugorō entra in campo: «Chi si prende gioco dell'onore della famiglia, che se ne vada!». Osato esorta Kiku a chiedere perdono. Kiku va dal padre, ma solo per chiedergli di lasciarlo con Otoku: «Taci!». Kiku esce di casa, inutilmente richiamato da Osato.
Durata 6' / 41' 59" (24 f/s)
5' 45" / 40' 18" (25 f/s)
Note ---