Campi/controcampi 

Il controcampo (reverse shot, contrechamp) è un'inquadratura spazialmente opposta rispetto al campo precedente (shot, champ), con un'angolazione inferiore ai 180°; un'opposizione di 180° rischia di produrre nello spettatore un effetto di disorientamento, e si parla allora di "scavalcamento di campo" (eyeline mismatch, faux raccord). È la tipica tecnica impiegata dal cinema classico nelle scene di dialogo, conservando di solito lo stesso taglio di inquadratura e con a volte uno dei due personaggi ripreso di quinta.
Mancano nel film veri e propri campi/controcampi; tuttavia possono essere assimilate a questa tipologia le inqq. 15 (parte finale)/16 (parte iniziale, più frontale e con restringimento di campo, con effetto fuorviante: la mdp, che nella 15 si trova alle spalle di Kiku, nella 16 si trova sul balcone, a circa 90° alla sinistra di Kiku rispetto alla precedente, con la geisha Kogiku che dapprima è uscita di campo e poi riappare senza presumibilmente essersi spostata dalla posizione che aveva nella 15);

inq. 15

inq. 16 inq. 16

21/22 e 112/113 (stanza di Kōzō/cucina, due situazioni che "rimano" fra di loro, anche per lo scavalcamento di campo); lo scavalcamento delle 57/58 (platea del teatro ambulante).

inq. 57 inq. 58

Un curioso esempio di campo/controcampo e di scavalcamento "virtuali" all'interno della stessa inq. si ha nelle inqq. 23 (dialogo fra Osato e Otoku),

inq. 23 inq. 23

64 (dialogo di Otoku con Fuku e poi con Morita) e 131 (Kiku al capezzale di Otoku), dove la parte finale dell'inquadratura risulta un controcampo di quella iniziale.